NUOVA SEDE PER IL PUNTO ROT – VIA ROSSELLI 8 GENOVA
domenica, 10 Dicembre 2017

Venerdì 24 Novembre 2017 sono stati acquistati dalla Presidente del RC Genova Nord Ovest e dal Presidente del Rotaract Genova Nord – Nord Ovest Marco Calabrese presso l’IKEA i mobili a servizio del Punto ROT con fondi messi a disposizione dal Club per la nuova sede di via Rosselli 8. Grazie al Past President Gian Luigi Pesce è stata coinvolta la Boero Group che ha donato al Punto ROT i prodotti vernicianti occorrenti per ritinteggiare i locali.

erdì 24 sono stati acquistati dalla stessa Presidente e dal presidente del Rotaract Genova Nord – Nord Ovest Marco Calabrese presso l’IKEA i mobili a servizio del Punto ROT con fondi messi a disposizione dal Club per la nuova sede di via Rosselli 8. Il Direttore Scientifico del Centro ROT e nostro socio Cesare Calabrese ringrazia e illustra i passi compiuti per l’alstimento con il decisivo contributo del Club. Federica Oliva ringrazia il Past President Gian Luigi Pesce per aver coinvolto la Boero Group che ha donato al Punto ROT i prodotti vernicianti occorrenti per ritinteggiare i local

Il Punto R.O.T.: definizione ed accenni teorici.

Dott. Calabrese C.M., Dott. Calabrese M.C., Dott. Pizzorni C.

Il progetto “Punto R.O.T” nasce nel 2011, per volontà di alcuni  rotariani genovesi (Dott. Calabrese e Dott. Pike, succ. il Dott. Pizzorni).

Si tratta di un centro in cui gli anziani affetti da demenza possono essere sottoposti alla cosiddetta “Tecnica R.O.T” (Reality Orientation Therapy), in cui l’anziano viene sottoposto ad un training cognitivo per migliorare le sue capacità di adattamento e di orientamento nell’ambiente (Florenzano, 1985) nonostante la neuro-degenerazione in atto. Dalla letteratura scientifica, si può affermare che la tecnica R.O.T. è particolarmente utile quando l’anziano è sottoposto sia al trattamento farmacologico, sia a quello psicologico.

L’obiettivo del Punto R.O.T. è quello di permettere un rallentamento delle manifestazioni comportamentali, psichiatriche ed emotive delle malattie psicoinvolutive dell’anziano. Da diversi anni, ormai è chiaro che quando un anziano sviluppa una forma dementigena, uno dei principali problemi non riguarda solo la perdita progressiva della memoria, ma presenta soprattutto una marcata compromissione delle normali attività della vita quotidiana (Casale, 1996). In particolare, i deficit coinvolti in tutte le forme dementigene sono quelli mnestici, dell’organizzazione spaziale, nelle funzioni esecutive e, in alcuni casi, si notano anche  alterazioni delle funzioni visuo-percettive e delle capacità linguistiche (Gavazzi, Luzzati et. al; 1990).

La tecnica R.O.T., insieme all’attività di musicoterapia e a quella  ergo-ludo-terapica, viene svolta nel Centro non con l’obiettivo di ripristinare capacità perse dell’anziano (Scalmana, Mastromattei, Di Lallo; 2006)  ma con l’obiettivo di mantenere “attive” le capacità e le abilità ancora non deteriorate dalla neuro-degenerazione. La tecnica R.O.T. prevede la somministrazione,in gruppo e non,all’anziano di schede standardizzate con domande prettamente spazio-temporali, con l’intento di stimolare l’anziano in modo multi-modale (capacità verbali, gestuali, sensoriali, di giudizio e di astrazione). L’anziano demente, se stimolato correttamente, anche attraverso i rapporti che si creano con gli operatori, può rinforzare circuiti funzionali cerebrali diversi in grado di compensare le proprie lacune (Bandelli, 1991), in virtù della plasticità cerebrale.

Sul piano pratico, possiamo notare di come questa tecnica sia di per sé “flessibile”, permettendo di essere utilizzata anche dai caregiver degli anziani presso il proprio domicilio (R.O.T. informale), coinvolgendo l’anziano in tutte le attività domestiche e permettendo una stimolazione continua.

I benefici della tecnica R.O.T., integrata con altri trattamenti cognitivi, possono essere colti dall’aumento della motilità dell’anziano, da un incremento delle sue capacità relazionali ed anche una maggior attenzione alle cure della propria persona (Pozzi, Gentile, et. al; 2011).

Oltre ciò, il Punto R.O.T. offre assistenza psicologica individuale e gruppale ai caregivers degli anziani, cioè a quelle persone impegnate nell’assistenza a lungo termine dell’anziano al proprio domicilio. La tecnica utilizzata in questo caso sono gruppi di supporto psicologici dinamici, in cui ogni componente può esperire la vicinanza e l’ empatia utile per un possibile lavoro trasformativo (Lo Verso & Lo Coco, 2006), integrando  la propria esperienza di caregiving nella narrazione personale.

Questi gruppi possono essere utili per padroneggiare e migliorare le componenti emotive della persona che “assiste” l’anziano, riducendo la possibilità di sviluppare la “Sindrome del burnout”, una patologia caratterizzata da esaurimento emozionale che colpisce spesso le persone che fanno assistenza (Maslach, 1982).

Il PUNTO R.O.T. E’ “ATTIVITA’ DI SERVIZIO” DEI ROTARY CLUB: Genova Nord Ovest, Genova Sud Ovest, e Golfo di Genova.

Il Punto R.O.T. è aperto all’utenza due giorni alla settimana, il LUNEDì e il GIOVEDì  (con orario: Lunedì 10:00-13:30; Giovedì 15:00- 18.30) per  undici mesi all’ anno (con sospensione dell’attività ad Agosto).

I criteri di ammissione al Punto R.O.T. prevedono l’invio dell’utente da parte del medico di famiglia o il medico specialista. L’ammissione prevede la raccolta dei dati anamnestici con familiari, un colloquio con lo psicologo e la somministrazioni di alcuni test per l’esame dello stato mentale del paziente.

Gli utenti vengono suddivisi in piccoli gruppi, in base al grado di deterioramento mentale, ed ogni gruppo svolge una o due  frequenze settimanali  per la psicostimolazione per mezzo della somministrazione delle schede R.O.T., mirata secondo le problematiche specifiche dell’anziano.

 

LA PARTECIPAZIONE AL PUNTO R.O.T.  E’  TOTALMENTE GRATUITA

 

Il progetto coinvolge operatori volontari laureati in Psicologia e specializzandi in Psicologia Clinica e di Comunità, supervisionati dai soci Rotary Dott. Calabrese C.M. e Dott. Pizzorni C.,e molti operatori volontari fanno parte anche del Rotaract Genova Nord-Nord Ovest.

 

Bibliografia essenziale:

Baldelli M. V., 1991. Terapie di riattivazione in geriatria. Franco Angeli, Milano.  

Calabrese C., Aramini I., Bacigalupo P., Cavagnano P., Monatanari D., Tagliatti E., 1991. Progetto R.O.T. Centro di Riattivazione cognitiva nel territorio della XVIII U.S.L. Ligure: esperienze e proposte per una valutazione di esito di trattamento. G. Gerontologia vol. 39, n.11 

Cotelli M., Calabria M., Zanetti O., 2004. La riabilitazione cognitiva nella fasi iniziali della malattia d’alzheimer. G. Gerontologia n. 52.  

Florenzano F., 1988. La reality orientation in psicogeriatria: tecniche di riabilitazione e valutazione cognitiva. Editrice Primerano, Roma. 

Maslach C., 1982. Burnout- the cost of caring. Prentice Hall Press, New York.  

Pozzi C., Torpillesi T., gentile S., Turco R., Guerini F., Ricci E., Marrè A., Bellelli G., Trabucchi M.,2011. La terapia occupazionale :approccio narrativo attraverso riflessioni teoriche-pratiche. G. Psicogeriatria, n.2. 

Spinnler H., 1985. Il decadimento demenziale: inquadramento neurologico e neuropsicologico. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma.  

Tammaro A., Casale G., Frustaglia A., 1996. Manuale di Geriatria e Gerontologia. McGraw-Hill, Milano.